La nostra storia

Gli inizi

L’Istituto Secolare dei Sacerdoti del Sacro Cuore (ISSSC), idealmente si ispira alla “Società del S. Cuore di Gesù” fondata a Parigi, nella chiesa di Montmartre, il 2 febbraio 1791 da p. Pietro Giuseppe Picot de Clorivière S.J. per i laici e i sacerdoti che volevano condurre nel mondo una vita di maggior perfezione praticando nel miglior modo possibile i consigli evangelici. Si era nel pieno della rivoluzione francese. L’intuizione di p. de Clorivière (che in quegli anni viveva in clandestinità) fu di promuovere la vita di consacrazione e di donazione totale al Signore in un momento in cui nulla doveva apparire all’esterno: né l’abito, né la professione pubblica, né opere, né la vita comune. Alcuni sacerdoti, tra quelli che vi aderirono per primi, subirono il martirio il 2 settembre 1792 (due di essi furono beatificati il 17 ottobre 1926: Gabriele Dèprez De Roche, vicario generale dell’arcivescovo di Parigi e Luigi Lanier, prefetto degli studi nel Seminario di Saint-Nicolas-du-Chardonnet a Parigi).

La Società del S. Cuore di Gesù, scomparsa verso la metà del 1800, tornò a rivivere in Francia il 29 settembre 1918 per iniziativa di un prete parigino, Daniel-Marie Fontaine.

La rinascita italiana

In forma giuridicamente autonoma da quella francese, fu proposta anche in Italia a Milano, il 20 settembre 1950 dal p. Ambrogio Fiocchi S.J. (1882-1959) che, riprendendo l’intuizione del Clorivière, la rifondava alla luce della Costituzione apostolica  “Mater Ecclesia” di papa Pio XII con la fisionomia e la natura di un “Istituto secolare sacerdotale”.

Già notevolmente sviluppatosi nell’Italia settentrionale e centrale, l’Istituto è stato propagato nell’Italia meridionale per opera del p. Giuseppe Peluso sj (1890-1974), il quale ne fu la guida e l’anima dal 1961 fino al giorno della sua morte, educandone i membri ad una vita spirituale centrata nell’amore.

Il 2 giugno 1978, con un decreto della S. Congregazione dei Religiosi e degli Istituti secolari, l’Istituto fu dichiarato di diritto pontificio e furono approvate, per un decennio, le sue Costituzioni, frutto di un Capitolo Speciale (1975-1977). Nel 1988 le Costituzioni – dopo il prescritto decennio di prova – sono state definitivamente approvate dalla Congregazione. In esse l’Istituto, tenendo presente il genuino carisma del de Clorivière, gli insegnamenti del Concilio Vaticano II e l’esperienza di vita diocesana vissuta dai suoi aderenti, offre ai sacerdoti diocesani un modo concreto di vivere il proprio sacerdozio.

Nell’anno 1992 la Esortazione Apostolica “Pastores” (n. 81) ha confermato la preziosità del carisma degli Istituti secolari presbiterali: Altro aiuto può essere dato dalle associazioni sacerdotali, in particolare dagli istituti secolari sacerdotali, che presentano come nota specifica la diocesanità, in forza della quale i sacerdoti si uniscono più strettamente al Vescovo e costituiscono «uno stato di consacrazione nel quale i sacerdoti mediante voti o altri legami sacri sono consacrati ad incarnare nella vita i consigli evangelici».

Anche il Codice di diritto canonico al can 713, §3 sottolinea che «I membri chierici, attraverso la testimonianza della vita consacrata, soprattutto nel presbiterio, sono di aiuto ai confratelli con una peculiare carità apostolica e in mezzo al popolo di Dio realizzano la santificazione del mondo con il proprio ministero sacro».

Estensioni virtuali:

1.a p. Pietro Giuseppe Picot de Clorivière S.J.

Pierre-Joseph Picot de Clorivière nacque a Saint-Malo in Bretagna, da una famiglia di commercianti e armatori. Restò presto orfano; studiò dai Benedettini di Douai. Nel 1755 seguì gli Esercizi Spirituali: comprese di essere chiamato al sacerdozio. Il 23 febbraio 1756, dopo che era stato a messa nella chiesa dei gesuiti, una Signora gli disse: «Il Signore vi chiama sotto la protezione di s. Ignazio e di s. Francesco Saverio. Ecco il noviziato dei Gesuiti. Entrate.» Superata la resistenza della famiglia, entrò al noviziato dei gesuiti di Parigi il 14 agosto 1756 e il 17 agosto dell’anno seguente pronunciava i primi voti. Nel 1762 i gesuiti vennero espulsi dalla Francia; egli studiò teologia a Liegi, dove fu ordinato sacerdotale il 2 ottobre 1763. Trascorse qualche anno in Inghilterra, sotto il nome di Pierre Picot.

Svolse il suo apostolato in Inghilterra e in Belgio. Divenuto prete secolare dopo la soppressione della Compagnia, iniziò a dedicarsi alla direzione spirituale dei religiosi (fu confessore degli Eremitani e di altri religiosi di Parigi) e poi, trasferitosi in Bretagna, si diede all’insegnamento e alla predicazione di missioni popolari.

Il 13 febbraio 1790 il governo rivoluzionario decretò la soppressione degli ordini di voti solenni in Francia: Picot de Clorivière progettò una nuova forma di vita consacrata che potesse rispondere meglio alle esigenze dei tempi, dei sodalizi i cui membri non indossassero abiti o altri segni distintivi e non conducessero vita comune. Fondò, quindi, a Parigi l’associazione dei Preti del Sacro Cuore di Gesù e la Società delle Figlie del Cuore di Maria, che anticiparono i moderni istituti secolari.

Nel 1779 divenne parroco a Paramé, dove promosse le Confraternite e l’adorazione del Santissimo Sacramento; si occupò di opere caritative, aprì scuole per ragazzi, fondò un “Bureau de charité” diretto da Thèrése de Bassablons, futura Figlia del Cuore di Maria e martire. Nel 1786 dirigeva il seminario di Dinan; nel 1787 a Dinan incontrò Maria Adelaide. Il 25 marzo 1790 in un quaresimale difese l’eccellenza dello stato religioso, sostenendo che esso deve essere libero da ingerenze statali. Il giorno seguente fu arrestato, ma, riconosciuto innocente, fu presto liberato. Dopo la promulgazione della costituzione civile del clero, si dimise dal seminario di Dinan e riprese il suo progetto di partire per il Maryland. Ma il 19 luglio 1790 ebbe l’ispirazione “come in un batter d’occhio” del progetto di una vita religiosa che potesse esistere “all’insaputa dei popoli e anche loro malgrado”. Una Società «adatta alle circostanze in cui si trovava la Chiesa e tale da permettere di vivere nel mondo, in ogni situazione, una vita religiosa autentica, imitando la vita della Vergine Maria e dei primi cristiani». Si trasferì a Parigi e invitò Adelaide a seguirlo: da Parigi veniva il male e lì bisognava combattere. Entrambi dovevano cambiare spesso casa per sfuggire alla polizia e, durante il Terrore, vivere in clandestinità. Il 2 febbraio 1791 Pierre-Joseph con altri otto sacerdoti e un laico si consacrano recitando a Montmartre un atto d’offerta da lui composto, che anche Adelaide pronunzia, con una decina di compagne disperse a Parigi e in Bretagna. In questa consacrazione hanno origine la Società del Cuore di Gesù e la Società del Cuore di Maria.

Dopo l’attentato contro Napoleone del 24 dicembre 1800 lasciò Parigi per predicare missioni nei villaggi e ritiri spirituali in giro per la Francia. Nel 1804 rientrò a Parigi, ma, accusato di aver avuto contatti con l’autore dell’attentato, il 5 maggio 1804 fu arrestato e restò in carcere per cinque anni; il suo legame con le due Società erano le lettere che M.me de Carcado, della Società delle Figlie del Cuore di Maria, visitatrice autorizzata dalla polizia, consegnava per lui. Fu liberato nell’aprile del 1809. Nel 1814 il Generale residente in Russia, p. Brzozowskji, gli affidò la ricostituzione in Francia della Compagnia, di cui fu il superiore provinciale. Si dimise nel gennaio del 1818.

Morì nella cappella della casa dei gesuiti, inginocchiato alla balaustra nell’adorazione al Sacramento.